"L' importanza della consapevolezza durante la pandemia".
Paure, incertezze, spiragli di speranza negati riscritti e poi di nuovo negati. Un vortice di domande senza risposte che ci spinge verso il vuoto, l' ignoto. Socialità negata, solitudine. Uno schermo che diventa veicolo affettivo e professionale. Barriere, distanze, sguardi sfuggenti e abbracci mancati. Anziani soli e ignari di ciò che succede fuori dalle mura, adolescenti allo sbaraglio, insicuri, senza uno specchio in cui specchiarsi, confrontarsi e crescere. Bambini che si adattano, vivono, giocano ma non sanno rispondere a tanti perché. Giovani adulti impegnati a costruire, progettare sognare.. ma la vista è opaca, tutto incerto, faticoso e confuso. Stanchezza, alessitimia, frustrazione e speranze fatue.
TV, spazi covid, serie TV e libri. Incontri virtuali, realtà artificiale che diventa istinto primordiale di sopravvivenza.
Mantenere la rotta nella tempesta allora può diventare un obiettivo, l' obiettivo di consapevolizzare.
Dare voce alle emozioni, imparare ad ascoltarle e a chiamarle per nome. Ogni giorno un nome che rimane lo stesso o cambia incessabilmente.
Un obiettivo al giorno, uno sforzo e un limite da accettare, una carezza a se stessi, benevolenza e una carezza a chi si ama.
Un pensiero positivo che quel solo attimo mette a fuoco lá dove tutto sembra vacuo.
Cogliere l' attimo presente e attribuire ad esso un valore rilevante.
Infine stare nel presente per poter costruire quel futuro atteso e sognato.
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